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Ateneo Sicuro. Portale della sicurezza dell'Università di Firenze

Confronto tra art. 30 del D.Lgs.81/08, linee guida UNI-INAIL e OHSAS 18001

Gli standard organizzativi proposti dai diversi modelli di gestione, non offrono indicazioni specifiche su come "fare le cose", su quali regole applicare o chi deve eseguire le operazioni previste suggeriscono, invece, quali aspetti organizzativi devono essere presidiati a cura delle singole organizzazioni.

L’adozione di un qualunque modello di gestione della salute e sicurezza si basa sull’applicazione dei seguenti principi:

  • cerchio di Deming - PDCA;
  • gestione sistematica dei processi presenti nelle aziende;
  • approccio al miglioramento continuo;
  • integrazione con la gestione complessiva dell’azienda e se presenti con sistemi di gestione qualità e ambiente;
  • adozione volontaria;
  • opportunità di certificazione.

 

Nella seguente tabella vengono messi a confronto i modelli di gestione definiti ai sensi dell’art. 30 DLgs 81/08, delle Linee Guida UNI INAIL e delle OHSAS 18001:2007. Dall’analisi delle rispettive caratteristiche emerge che l’unica parte non corrispondente tra quanto richiesto all’art. 30 DLgs 81/08 ed un sistema UNI INAIL / OHSAS 18001 risulta essere l’adozione di un sistema disciplinare (art. 30 c.4). Per "non corrispondente" si intende che il sistema disciplinare non è esplicitamente indicato da UNI INAIL e OHSAS 18001 come requisito di conformità allo standard, a differenza di quanto richiesto nel comma 4 dell’art. 30.

 

Sebbene i tre modelli risultino sostanzialmente coerenti tra di loro, deve essere tenuta in considerazione come scelta Aziendale, la volontà o meno di adottare un Sistema che possa essere certificato. Infatti l’adozione di un modello ai sensi dell’Art. 30 o delle UNI INAIL non permette la suddetta certificazione in quanto solo le OHSAS 18001 costituiscono l’unico standard riconosciuto dagli Enti di Certificazione in quanto scritta con il focus rivolto agli audit ed alla verifica. 

 

Tabella di corrispondenza [1]

Rif. Art. 30 D. Lgs. 81/08 Rif. Linee Guida UNI INAIL (2001)

Rif. OHSAS 18001: 2007

C.1 lett. A: rispetto degli standard tecnico strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici. A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

D. Pianificazione

E.1           Il sistema di gestione

E.6           Documentazione

E7: Integrazione della salute e sicurezza sul lavoro nei processi aziendali e gestione operativa

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.3.1 Identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e determinazione dei controlli

4.3.2 Prescrizioni legali e di altro tipo

4.3.3 Obiettivi e programmi

4.4.4 Documentazione

4.4.6 Controllo operativo

4.5.2 Valutazione della conformità

C. 1 lett. B: attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti. A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

D. Pianificazione

E.1           Il sistema di gestione

E7: Integrazione della salute e sicurezza sul lavoro nei processi aziendali e gestione operativa

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.3.1 Identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e determinazione dei controlli

4.3.2 Prescrizioni legali e di altro tipo

4.3.3 Obiettivi e programmi

4.4.6 Controllo operativo

C. 1 lett. C: alle attività di natura organizzativa, quali: A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

D. Pianificazione

E 2: Definizione dei compiti e delle responsabilità

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.3 Pianificazione

Emergenze Primo soccorso

E7: Integrazione della salute e sicurezza sul lavoro nei processi aziendali e gestione operativa

4.4.7 Preparazione e risposta alle emergenze

Gestione appalti

E 5: Comunicazione, flusso informativo e cooperazione

E7: Integrazione della salute e sicurezza sul lavoro nei processi aziendali e gestione operativa

4.4.3.1 Comunicazione

4.4.6 Controllo operativo

Riunioni periodiche di sicurezza

E 3: Coinvolgimento del personale

4.4.3 Comunicazione, partecipazione e consultazione

Consultazione dei rls

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

E 3: Coinvolgimento del personale

4.2 Politica della sicurezza e salute sul lavoro

4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità, e autorità

4.4.3 Comunicazione, partecipazione e consultazione

C. 1 lett. D: alle attività di sorveglianza sanitaria A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

E.1           Il sistema di gestione

E7: Integrazione della salute e sicurezza sul lavoro nei processi aziendali e gestione operativa

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.4.6 Controllo operativo

C. 1 lett. e: alle attività di informazione e formazione A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

E.1           Il sistema di gestione

E 4: Formazione, addestramento, consapevolezza

E 5: Comunicazione, flusso informativo e cooperazione

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.4.2 Competenza, addestramento, consapevolezza

C. 1 lett. F: alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori A.: Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

E.1 Il sistema di gestione

E7: Integrazione della salute e sicurezza sul lavoro nei processi aziendali e gestione operativa

F1: Monitoraggio interno della sicurezza (1° livello)

F 2: Caratteristiche e responsabilità dei verificatori

F 3: Piano del Monitoraggio

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.4.6 Controllo operativo

4.5.1 Controllo e misura delle prestazioni

4.5.2 Valutazione della conformità

4.5.3 indagine su incidenti, non conformità, azioni correttive e azioni preventive

4.5.4 Controllo delle registrazioni

4.5.5 Audit interno

C. 1 lett.g: all’acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie per legge A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

D. Pianificazione

E.1           Il sistema di gestione

E.6: Documentazione

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.3.2 Prescrizioni legali e di altro tipo

4.4.4 Documentazione

4.4.5 Controllo dei documenti

4.5.2 Valutazione della conformità

C. 1 lett. H: alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

E.1           Il sistema di gestione

F1: Monitoraggio interno della sicurezza (2° livello)

F 2: Caratteristiche e responsabilità dei verificatori

F 3: Piano del Monitoraggio

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.5.1 Controllo e misura delle prestazioni

4.5.4 Controllo delle registrazioni

4.5.5 Audit interno

C. 2: il modello organizzaztivo e gestionale di cui al c. 1 deve precedere idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1 A.          Finalità B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

E.1           Il sistema di gestione

E.6: Documentazione

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.4.4 Documentazione

4.4.5 Controllo dei documenti

4.5.4 Controllo delle registrazioni

C. 3: il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell’organizzazione e del tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per :

A.          Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro

E.1           Il sistema di gestione

E 2: Definizione dei compiti e delle responsabilità

E 4: Formazione, addestramento, consapevolezza

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della salute e sicurezza sul lavoro

4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità e autorità

4.4.2 Competenza, addestramento e consapevolezza

La verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio;

D. Pianificazione

E7: Integrazione della salute e sicurezza sul lavoro nei processi aziendali e gestione operativa

F1: Monitoraggio interno della sicurezza

F 2: Caratteristiche e responsabilità dei verificatori

F 3: Piano del Monitoraggio

4.3 Pianificazione

4.3.1 Identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e determinazione dei controlli

4.3.3 Obiettivi e programmi

4.4.6 Controllo operativo

4.5.1 Controllo e misura delle prestazioni

4.5.2 Valutazione della conformità

4.5.3 indagine su incidenti, non conformità, azioni correttive e azioni preventive

Un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Parte non corrispondente Parte non corrispondente

C. 4:

 

 

Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate.

F1: Monitoraggio interno della sicurezza

F 2: Caratteristiche e responsabilità dei verificatori

F 3: Piano del Monitoraggio

4.5.1 Controllo e misura delle prestazioni

4.5.2 Valutazione della conformità

4.5.3 indagine su incidenti, non conformità, azioni correttive e azioni preventive

4.5.5 Audit interno

Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e dell’igiene del lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico.

A.             Finalità

B. sequenza ciclica di un SGSL

C. Politica

E.1           Il sistema di gestione

F 4: Riesame della Direzione

Introduzione

4.1 Requisiti generali

4.2 Politica della sicurezza sul lavoro

4.6 Riesame della direzione

 

In sintesi le differenze tra i diversi modelli di organizzazione e gestione possono essere riassunte in:

  • Aspetti da regolamentare: risultano in linea di principio gli stessi;
  • Livello di Complessità: è una conseguenza della complessità dei fattori organizzativi e operativi che deve regolamentare. La struttura dipenderà dall’articolazione aziendale e dai processi;
  • Livello di Burocratizzazione: la produzione di prove documentali sono previste in tutti e tre i modelli. Anche in questo caso incide molto la complessità della organizzazione e la capacità di individuare gli aspetti sostanziali in sede di progettazione del Modello;
  • Funzione formale: l’esistenza di un Sistema strutturato e codificato, secondo delle linee guida UNI-INAL e OHSAS 18001, è maggiormente riconoscibile e dimostrabile in termini formali, rispetto all’adozione di un modello ai sensi dell’art. 30 comma 1, 2, 3, e 4;
  • Funzione sostanziale: un Sistema strutturato e codificato secondo linee guida linee guida UNI-INAL e OHSAS 18001 è più facile da tenere sotto controllo perché impostato secondo criteri e modalità consolidati che ne agevolano la gestione.

 

I Sistemi di gestione suddetti propongono degli standard che, indipendentemente dalla tipologia degli obiettivi, richiedono:

  • definizione della politica aziendale;
  • la definizione chiara ed oggettiva (misurabile) degli obiettivi perseguiti;
  • l’identificazione di modalità gestionali coerenti con gli obiettivi stessi;
  • la raccolta di dati sulla corretta applicazione delle modalità individuate e per la misurazione delle prestazioni;
  • il loro monitoraggio sistematico;
  • l’analisi dei risultati ottenuti;
  • l’individuazione e applicazione di conseguenti azioni di correzione e/o di miglioramento.

 

In generale un Sistema di gestione adeguato ed efficacemente applicato deve garantire di:

  • pianificare tutti gli aspetti critici in relazione ai vari obiettivi (cosa è stato previsto di fare, come è meglio farlo e come verificarne la correttezza)
  • individuare le responsabilità chiave dei processi pianificati, chi per competenza e/o ruolo deve essere coinvolto nelle attività;
  • applicare sistematicamente quanto previsto al fine di assicurare l’affidabilità dei processi critici nel tempo;
  • documentare quanto pianificato e quanto effettivamente fatto al fine di dare “evidenza oggettiva” della esistenza e della corretta applicazione delle regole definite e della loro efficacia.


Note.

[1]: estratta dalla Lettera Circolare del 11/07/2011 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

 
 
ultimo aggiornamento: 18-Gen-2019
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